Immagine realizzata con IA Dall-E e IA Midjourney

Clearview AI, una società specializzata nella ricerca e riconoscimento facciale che permette ai suoi clienti di cercare corrispondenze facciali in un vasto database di immagini prelevate da Internet ha recentemente vinto un ricorso contro l’Information Commissioner’s Office (ICO) del Regno Unito, che l’aveva multata per 7,5 milioni di sterline accusandola di archiviazione illegale di immagini facciali.

Il ricorso è stato accolto principalmente perché l’azienda opera con forze dell’ordine estere e l’ICO non aveva giurisdizione. Gli esperti del settore, pur riconoscendo la validità del ricorso, hanno evidenziato che le norme sulla protezione dei dati del Regno Unito potrebbero comunque applicarsi ad attività simili di data scraping in futuro.

Il servizio offerto da Clearview funziona come un motore di ricerca per i volti, permettendo agli utenti di caricare una foto e trovare corrispondenze nel loro vasto database, fornendo collegamenti alle fonti originali delle immagini. Hoan Ton-That, fondatore di Clearview, ha dichiarato che il suo sistema ha aiutato la polizia americana a risolvere diversi crimini, inclusi omicidi, e ha rivelato di avere un database di 30 miliardi di immagini.

Tuttavia, l’uso della tecnologia da parte delle forze dell’ordine è stato criticato per potenziali violazioni della privacy. Prima dell’azione dell’ICO, anche Francia, Italia e Australia avevano preso provvedimenti contro Clearview. In seguito a un accordo nel 2020, l’azienda ha deciso di servire esclusivamente clienti che si occupano di applicazione della legge o sicurezza nazionale.

Sebbene Clearview non abbia clienti nel Regno Unito o nell’UE, serve clienti in altri paesi come USA, Panama, Brasile, Messico e Repubblica Dominicana.