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Come noto, il professore della Pontificia Università Gregoriana, padre Paolo Benanti, è stato recentemente nominato Presidente della Commissione AI per l’Informazione (istituita dal dipartimento per l’informazione e l’editoria, struttura che fa riferimento alla presidenza del Consiglio ed è guidata dal sottosegretario Alberto Barachini) Il compito della commissione è consigliare il dipartimento sulle eventuali strategie da seguire per gestire le implicazioni dei software di intelligenza artificiale sul settore dell’informazione e dell’editoria.

Benanti, noto per la sua esperienza accademica e il suo impegno nell’ambito dell’etica e della tecnologia, rispondendo ad alcune domande in un’intervista al Corriere della Sera, ha rilasciato dichiarazioni fondamentali riguardo la sua visione del ruolo cruciale del giornalismo nell’era dell’automazione e dell’Intelligenza Artificiale.

L’accademico ha poi sottolineato tre temi principali su cui la Commissione AI per l’Informazione sta attualmente lavorando. Il primo riguarda la valorizzazione della professione giornalistica come figura di garanzia nel processo democratico. Benanti ha ribadito l’importanza di difendere il giornalismo come elemento essenziale per la salute della democrazia, citando una frase del giornalista Bob Woodward, divenuta poi il vero e proprio sottotitolo del The Washington Post, “La democrazia muore nelle tenebre”.

“È vitale comprendere che il legame tra Intelligenza Artificiale e informazione è cruciale per il futuro della nostra democrazia. I giornalisti svolgono un ruolo fondamentale nel processo democratico, e la loro valorizzazione è essenziale per preservare il libero scambio di informazioni.”

Il secondo tema affrontato è la sostenibilità della professione giornalistica. L’automazione dell’informazione, se non gestita correttamente, potrebbe avere un impatto negativo sull’industria editoriale, minando la sua stabilità economica.

Il terzo tema è la comparsa di nuovi giganti del settore che, seppur agendo come editori, spesso non assumono la responsabilità delle informazioni veicolate. Benanti ha sottolineato l’importanza di affrontare questa sfida e di definire un quadro normativo che renda questi attori più responsabili nei confronti delle informazioni diffuse.

“La responsabilità è fondamentale. Gli attori emergenti devono essere consapevoli della loro influenza e assumersi la responsabilità delle informazioni veicolate, contribuendo così a garantire un flusso informativo affidabile.”

Il professore, evidenziando la facilità con cui le nuove tecnologie consentono a chiunque di produrre disinformazione o notizie false, aggravando ulteriormente la già esistente polarizzazione nella società.

Il discorso di Padre Benanti si è esteso alla questione della (de)responsabilità editoriale delle piattaforme su Internet, sottolineando la necessità di affrontare questo problema a livello globale. Ha riconosciuto che la deregolamentazione iniziale ha portato a una crescita economica, ma ha anche evidenziato la perdita di altre forme di ricchezza.

Benanti ha poi sollevato la questione di un design sociale orientato alla collaborazione rispetto alla competizione nell’era dell’Intelligenza Artificiale. Ha suggerito che è possibile creare situazioni vantaggiose sia per gli imprenditori che per i lavoratori, mettendo in luce l’esempio positivo della diagnostica medica.

“La sfida non è solo tecnologica ma anche sociale. Dobbiamo decidere se adottare un design competitivo o collaborativo rispetto all’umanità. La collaborazione può portare a situazioni vantaggiose sia per gli imprenditori che per i lavoratori, garantendo un equilibrio tra progresso tecnologico ed eccellenza umana.”