Steve Hasker, CEO di Thomson Reuters, ha affermato in un’intervista al Financial Times, che il gruppo dispone di “un’enorme potenza di fuoco finanziaria” costituita da un capitale secco di circa 8 miliardi di dollari come risultato della capacità di generare liquidità delle varie attività del gruppo per espandersi nei servizi professionali e nelle informazioni basati sull’intelligenza artificiale.
Hasker ha dichiarato che Thomson Reuters prevede di spendere più di 100 milioni di dollari ogni anno per sviluppare la propria tecnologia IA per servire i clienti in settori quali quello legale, fiscale e contabile.
Nell’intervista inoltre emerge che come hanno fatto tante altre aziende, di cui abbiamo già parlato nelle nostre precedenti newsletter, anche Thomson Reuters ha stretto una serie di accordi con gruppi di intelligenza artificiale concedendo loro di utilizzare le notizie per addestrare i modelli linguistici, senza però comunicarne le condizioni commerciali. Hasker ha espresso la sua convinzione che i modelli IA debbano essere alimentati da contenuti indipendenti e di qualità e per questo Thomson Reuters ha concluso numerosi accordi di questo tipo.
Anche al suo interno la multinazionale, ad esempio nel settore legale, ha sviluppato nuovi servizi di intelligenza artificiale che consentono ai clienti di porre domande di ricerca complesse e ricevere risposte assistite dall’intelligenza artificiale su dati provenienti da fonti legali autorevoli. Hasker inoltre ha previsto il lancio di altri sei-otto prodotti solo nei prossimi mesi.
Gli investimenti fatti in questo campo stanno trasformando l’azienda in un’azienda tecnologica, tanto che molti analisti si chiedono il senso di un ufficio stampa come Reuters News, che genera solo un decimo dei ricavi di tutta l’azienda.
Ma la posizione del gruppo appare chiara: non abbandoneranno il loro impegno nel diffondere studi e informazioni di qualità. Hasker ha infatti specificato che “Reuters News non è in vendita” sottolineando anche la nascita di nuovi progetti in cui le agenzie di stampa Reuters potrebbero sfruttare l’accesso alle tecnologie di intelligenza artificiale ed inoltre che il gruppo sta valutando di creare un paywall per il servizio di notizie.
Non dimentichiamo che Thomson Reuters è il maggior investitore del Reuters Institute for the Study of Journalism, che ha iniziato un nuovo progetto per esplorare attivamente il ruolo e l’impatto dell’intelligenza artificiale nel futuro del giornalismo globale.
Questo impegno si manifesta attraverso un’ampia gamma di iniziative sull’Intelligenza Artificiale all’interno dell’Istituto, focalizzate su tre obiettivi principali: “Digital Deep Dives on AI” per giornalisti praticanti, sessioni di presentazione e discussione sull’intelligenza artificiale destinate a redattori e dirigenti dei media e ricerca approfondita sulle strategie adottate dai leader dell’informazione digitale nell’approcciarsi all’intelligenza artificiale.