“Tutti e 193 membri dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite hanno concordato all’unisono di dirigere il corso dell’intelligenza artificiale anziché esserne dominati”, ha dichiarato Linda Thomas-Greenfield, ambasciatrice americana presso l’ONU giovedì scorso.

La risoluzione preparata dagli Stati Uniti adottata all’unanimità dall’Assemblea generale dell’ONU richiede l’istituzione di “standard” per affrontare le sfide dell’IA ed è stata elaborata In stretta collaborazione con oltre 120 paesi dell’ONU, tra cui Russia, Cina e Cuba, a seguito di procedure negoziali svoltesi nell’arco di alcuni mesi.

Questo documento rappresenta il primo impegno delle Nazioni Unite verso la regolamentazione dell’intelligenza artificiale, mirando a garantire un suo utilizzo equo, rispettoso dei diritti umani e affidabile.

La risoluzione si propone di ridurre il divario digitale tra nazioni sviluppate e in via di sviluppo, assicurando che tutti abbiano accesso e siano inclusi nelle discussioni sull’IA. Inoltre, si impegna a fornire alle nazioni in via di sviluppo le risorse tecnologiche e le competenze necessarie per sfruttare appieno i benefici dell’intelligenza artificiale, come il monitoraggio delle malattie, la previsione delle catastrofi naturali, il supporto all’agricoltura e la formazione della forza lavoro futura.

Riconoscendo l’accelerazione dell’uso dell’IA, la risoluzione sottolinea l’importanza di raggiungere un consenso globale su sistemi sicuri e affidabili e promuove ulteriori discussioni su approcci di governance innovativi e regolamentari.

A differenza delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza, quelle dell’Assemblea Generale non hanno valore giuridicamente vincolante ma rappresentano un indicatore dell’opinione mondiale.

La risoluzione incoraggia pertanto tutti gli attori internazionali, comprese organizzazioni regionali, comunità tecnologiche e accademiche, a sviluppare e sostenere quadri normativi per l’IA sicura.

Ponendo l’accento sull’uso dell’IA per promuovere gli obiettivi di sviluppo dell’ONU entro il 2030, come la fine della fame e della povertà, il miglioramento della salute globale e l’uguaglianza di genere, la risoluzione si propone di utilizzare questa tecnologia per accelerare il progresso verso tali traguardi.

L’ambasciatrice ha sottolineato che questa risoluzione offre fiducia ai paesi in via di sviluppo riguardo alla disponibilità futura della tecnologia, definendola un passo fondamentale ma solo iniziale verso la regolamentazione dell’IA.

Il vicepresidente americano Kamala Harris e il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan hanno elogiato la risoluzione come “storica”, stabilendo principi per un utilizzo sicuro dell’IA.

Il Segretario di Stato Americano Antony Blinken l’ha definita “un’impegnativa iniziativa globale verso lo sviluppo e l’uso responsabile di questa potente tecnologia emergente”.