Il web è saturo di siti che propagano notizie false o poco autentiche, questa tendenza è ulteriormente accentuata con l’avanzare dell’intelligenza artificiale, come dimostra il rapporto di NewGuard, che ha identificato già circa 725 siti che diffondono Fake news.
Le pagine dei motori di ricerca, inclusa quella di Google, sono sommerse da questo genere di informazioni, rendendo sempre più complicata la ricerca per gli utenti.
Numerosi contenuti utilizzano l’IA non per migliorare e organizzare le informazioni, bensì per ottenere una posizione privilegiata nei risultati di ricerca.
Proprio per contrastare questa tendenza, Google ha annunciato un aggiornamento sulla qualità delle ricerche, focalizzato sul miglioramento del suo algoritmo di classificazione dei siti web e sull’aggiornamento delle politiche antispam della Ricerca Google.
L’obiettivo principale è migliorare i sistemi di classificazione di Google per declassare le pagine create per ingannare i motori di ricerca anziché offrire valore agli utenti.
Questo aggiornamento mira principalmente ai contenuti generati automaticamente dall’IA progettati per attrarre clic, ma privi di valore originale e ottimizzati per il SEO, ai testi di scarsa qualità pubblicati da terze parti su siti autorevoli per rubare posizioni e visibilità, e ai vecchi domini riutilizzati per sfruttare la loro reputazione.
Ciò significa che saranno penalizzati i siti con un’esperienza utente insoddisfacente o che sembrano progettati solo per rispondere a query di ricerca specifiche.
Si prevede che grazie a questo aggiornamento, Google possa ridurre del 40% i contenuti di bassa qualità e non originali.
Così come sottolinea la stessa Google l’impatto dell’IA sul web è notevole poiché i metodi di creazione di contenuti su larga scala spesso si avvalgono dell’automazione. A causa della sofisticatezza di queste tecnologie, non è sempre facile distinguere se un contenuto sia stato creato dall’uomo, tramite automazione o una combinazione dei due.
Chi ha subito maggiormente la negatività di queste produzioni artificiali, sono stati gli editori che hanno visto una diminuzione dei clic sui loro siti web perché i loro contenuti sono sopraffatti da altri che, comunque, rispettavano i criteri degli algoritmi.
Se gli aggiornamenti di Google daranno i risultati prospettati, gli esperti di SEO, creatori di contenuti, marketer e sviluppatori non potranno più accontentarsi di produrre contenuti che piacciono agli algoritmi, ma dovranno concentrarsi su contenuti di alta qualità, personalizzati per il proprio pubblico, approfonditi, originali e in grado di offrire un reale valore aggiunto agli utenti.