fake news

NewsGuard è una società che si occupa di analisi dei media, sicurezza e intelligenza artificiale e si impegna nella battaglia contro la disinformazione e nella promozione della trasparenza e dell’accuratezza nel panorama delle notizie online. Fondata nel 2018 da Steven Brill e Gordon Crovitz, NewsGuard ha sviluppato un sistema di valutazione che assegna punteggi di affidabilità ai siti web.

Il processo di valutazione di NewsGuard coinvolge un team di giornalisti professionisti che esaminano e valutano manualmente migliaia di siti web secondo nove criteri fondamentali, tra cui l’accuratezza delle informazioni, la trasparenza delle fonti, l’etica editoriale e il riconoscimento dei contenuti pubblicitari.

In un report pubblicato sul suo sito, NewsGuard ha dichiarato che, fino ad oggi, il suo team ha individuato 725 siti di notizie e informazioni inaffidabili, generati dall’intelligenza artificiale e noti come “UAIN” (Unreliable AI-generated News), in 15 lingue diverse.

Il criterio per etichettare questi siti come UAIN si basa su quattro principi: l’utilizzo evidente di intelligenza artificiale nella produzione dei contenuti, la mancanza di supervisione umana significativa, la presentazione ingannevole che induce i lettori a credere che i contenuti siano stati prodotti da esseri umani e la mancanza di chiarezza riguardo all’origine degli articoli.

Questi siti, spesso contraddistinti da nomi generici come iBusiness Day, Ireland Top News e Daily Time Update, possono facilmente trarre in inganno i lettori, inducendoli a credere di accedere a fonti di informazione legittime. Tuttavia, anziché fornire contenuti giornalistici tradizionalmente prodotti e verificati, tali fonti operano senza una supervisione umana, pubblicando articoli scritti principalmente o interamente da algoritmi: decine, e talvolta centinaia, di articoli su una vasta gamma di argomenti, tra cui politica, tecnologia, intrattenimento e viaggi. Spesso, tali articoli veicolano notizie false o datate, presentate come fresche e autentiche.

La ragione della proliferazione di queste fonti artificiali di informazioni riguarda ovviamente il guadagno economico che risiede nella pubblicità programmatica: l’industria della tecnologia pubblicitaria fornisce annunci pubblicitari senza tener conto di dove essi vengono pubblicati, della natura o della qualità del sito ospitante.