Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!
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SØØn
Newsletter 10 del 15 dicembre 2023
Uno po' di quello che vuoi sapere su IA e informazione!

SØØn vuol essere un riepilogo settimanale di alcune delle numerose novità che evolvono continuamente il mondo dell'Intelligenza Artificiale. Non è possibile darne un resoconto completo o esaustivo, ci vorrebbero decine di pagine. Scegliamo quelle che possono riguardare, direttamente o indirettamente, il mondo dell'informazione e del giornalismo

«Prologo»

La parola di questa settimana è "rischio" 

Sono molte e di diversa tipologia le implicazioni dell'Intelligenza Artificiale che ci pongono dinnanzi ad oggettivi pericoli e ad una complessità che sarebbe banale ridurre all'avvenuta definizione dell'AI Act dell'Unione Europea, nei giorni scorsi.
AI Act di cui noi non parliamo perché davvero se n'è parlato troppo in questi giorni... (e molto meno in precedenza, laddove probabilmente un dibattito pubblico più aperto e consapevole, sarebbe stato utile per "premere" sulla politica).

La notizia che fa più "impressione" ai giornalisti è la chiusura della redazione italiana di Upday, piattaforma di informazione ed aggregazione del più importante editore  europeo di news, Axel Springer che, a partire dal 2024, utilizzerà il marchio Upday per la creazione di un nuovo generatore di notizie di tendenza guidato esclusivamente dall'intelligenza artificiale: la nuova app sarà lanciata la prossima estate.

Le dichiarazioni di Thomas Hirsch, Ceo di Upday, lasciano poco spazio all'interpretazione: nel comunicato ringrazia i colleghi ed esprime impazienza nel vedere come il nuovo prodotto sfrutterà le opportunità dell'intelligenza artificiale.

L'obiettivo dichiarato è di ridurre i costi di 100 milioni di euro e sfruttare la capacità ovvia dell'IA di lavorare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno.

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Nel frattempo diversi esperti di giornalismo continuano a rilevare la progressiva crescita dell'uso dell'IA nelle redazioni, anche in quelle più piccole ma, come scrive Rubina Madan Fillion, direttore per le strategie editoriali della divisione "Opinion" del The New York Times, "in un'epoca in cui la fiducia nei media sta diminuendo, è cruciale umanizzare il giornalismo e rafforzare la fiducia con i lettori."
Secondo un sondaggio del Pew Research Center, solo il 21% degli americani ha parlato con un giornalista locale. Questa distanza è diventata problematica con l'aumento della disinformazione e la difficoltà nel riconoscere fonti affidabili, problemi aggravati dall'ascesa dell'IA generativa.
Per questo la Fillion rileva come molte redazioni siano impegnate nei processi di “umanizzazione” delle notizie cercando di fornire sempre più informazioni sui reporter che sono sul campo e sugli eventi di cronaca da essi narrati.

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Rischi dell'IA anche per la politica se si vede quanto sta accadendo in questi giorni in Bangladesh dove, con l'uso di strumenti di IA e deepfake, si sta tentando di condizionare la campagna elettorale in quel paese.
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Nel frattempo l'analisi del rischio per gli effetti delle intelligenze artificiali è anche al centro di due ricerche accademiche: una che, dati alla mano misura la quantità di energia utilizzata e relativa CO2 che viene emessa a causa delle grosse farm di cloud computing in crescita esponenziale a causa delle elaborazioni energivore dei sistemi IA.
L'altra ricerca è di un gruppo di studiosi coordinati dal prof. Luciano Floridi dell'Università di Yale e dalla Prof.ssa Mariarosaria Taddeo dell'Università di Oxford, che 
hanno analizzato in modo approfondito i danni associati allo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale proponendo un approccio più ampio per la sicurezza dei sistemi di IA. Sono stati esaminati i danni emergenti in varie fasi dello sviluppo dell'IA, inclusi l'estrazione delle risorse, le pratiche lavorative sfruttatrici e l'addestramento dei modelli ad alta intensità energetica (di cui parliamo, sempre in questa newsletter, anche in relazione ad un altro studio).

Il documento evidenzia come nella riflessione etica sull'IA certi tipi di problemi sono più enfatizzati rispetto ad altri. In particolare, c'è un'enfasi sui rischi individuali causati dallo sviluppo dell'IA, rispetto a quelli sociali e collettivi. 


In dettaglio parliamo di:

Mix di loghi ed immagini di intelligenza artificiale
Bill Gates e l'IA

Bill Gates sul suo blog, rappresenta il prossimo futuro (i prossimi 5 anni) come una rivoluzione agita dagli agenti di Intelligenza Artificiale, ovvero software che rispondono al linguaggio naturale e possono svolgere molteplici compiti basandosi sulla conoscenza dell’utente. Un agente IA sarà in grado di aiutare in qualsiasi attività e qualsiasi ambito della vita, come un assistente personale.

Perché gli agenti AI saranno rivoluzionari: gli agenti IA cambieranno completamente il modo in cui interagiamo con i computer e con il software. Non avremo più bisogno di usare diverse app per diverse attività, ma diremo semplicemente al nostro agente cosa vogliamo fare. Gli agenti saranno anche proattivi, personalizzati e in grado di migliorare nel tempo, imparando dalle nostre preferenze e dal nostro comportamento.

Questi strumenti di Intelligenza Artificiale avranno un impatto particolarmente forte in quattro aree: sanità, educazione, produttività e intrattenimento e shopping.
In queste aree, gli agenti IA democratizzeranno servizi che oggi sono troppo costosi o inaccessibili per molte persone, come la terapia, il tutoraggio, l’assistenza amministrativa e la personalizzazione delle esperienze.

Gates immagina anche quali saranno le sfide e le domande che l'introduzione degli agenti IA porranno: perchè questi strumenti possano funzionare si dovranno affrontare diverse sfide tecniche, come la creazione di una nuova struttura dati per memorizzare le informazioni personali, la definizione di un protocollo standard per far comunicare gli agenti tra loro, la riduzione dei costi e la prevenzione degli errori e dei bias.

Perchè ciò si verifichi si dovranno affrontare problematiche sostanziali come le diverse questioni etiche, sociali e legali, come la privacy, la sicurezza, la responsabilità, i valori e il senso della vita.

Da Parigi a Leader Globale:
la Rapida Ascesa di Mistral AI

In un colpo d'occhio impressionante nel settore dell'intelligenza artificiale, Mistral AI, una start-up con sede a Parigi e fondata solo sette mesi fa da ex ricercatori di Meta e Google, ha fatto notizia con una raccolta fondi straordinaria di 385 milioni di euro, pari a circa 415 milioni di dollari. Questo sviluppo segna un altro capitolo entusiasmante nell'interesse crescente per un nuovo tipo di AI che sta rivoluzionando i chatbot online.

La valutazione di Mistral AI ha raggiunto una cifra astronomica di circa 2 miliardi di dollari. La start-up, composta da un team di 22 persone, ha visto una crescita esponenziale del suo valore, aumentando di oltre sette volte in soli sei mesi. In estate, aveva già attirato l'attenzione con un round di finanziamento iniziale di 105 milioni di euro, che aveva valutato l'azienda circa 260 milioni di dollari.

Mistral si distingue nel settore per la creazione di tecnologie che permettono ad altre aziende di implementare chatbot, motori di ricerca e tutor online basati sull'intelligenza artificiale. In un'audace mossa strategica, Mistral AI si è posizionata tra le aziende che sostengono l'open source, condividendo il proprio codice software in modo libero e accessibile. Questa posizione si oppone a quella di aziende come OpenAI e Google, che vedono l'open source come potenzialmente pericoloso per la diffusione di disinformazione.

Il Ruolo di Mistral AI nell'Ecosistema Tecnologico Europeo

Il successo di Mistral AI non è passato inosservato in Francia, dove è stato accolto come un segnale positivo per l'ambizione europea di competere con i giganti tecnologici statunitensi. Questa mossa è vista come cruciale, soprattutto considerando la storia tecnologica dell'Europa che, dopo il boom delle dot-com, cerca di rafforzare la sua presenza nel settore dell'intelligenza artificiale.

Nuovi Orizzonti e Sfide Future

Mentre Mistral AI continua a crescere e a stabilire la sua presenza nel mercato globale dell'intelligenza artificiale, la sua storia è un promemoria vivido dell'importanza della ricerca, dell'innovazione e dell'approccio open source nell'era digitale.

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