La parola di questa settimana è "rischio"
Sono molte e di diversa tipologia le implicazioni dell'Intelligenza Artificiale che ci pongono dinnanzi ad oggettivi pericoli e ad una complessità che sarebbe banale ridurre all'avvenuta definizione dell'AI Act dell'Unione Europea, nei giorni scorsi. AI Act di cui noi non parliamo perché davvero se n'è parlato troppo in questi giorni... (e molto meno in precedenza, laddove probabilmente un dibattito pubblico più aperto e consapevole, sarebbe stato utile per "premere" sulla politica).
La notizia che fa più "impressione" ai giornalisti è la chiusura della redazione italiana di Upday, piattaforma di informazione ed aggregazione del più importante editore europeo di news, Axel Springer che, a partire dal 2024, utilizzerà il marchio Upday per la creazione di un nuovo generatore di notizie di tendenza guidato esclusivamente dall'intelligenza artificiale: la nuova app sarà lanciata la prossima estate.
Le dichiarazioni di Thomas Hirsch, Ceo di Upday, lasciano poco spazio all'interpretazione: nel comunicato ringrazia i colleghi ed esprime impazienza nel vedere come il nuovo prodotto sfrutterà le opportunità dell'intelligenza artificiale.
L'obiettivo dichiarato è di ridurre i costi di 100 milioni di euro e sfruttare la capacità ovvia dell'IA di lavorare 24 ore al giorno, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno.
--- Nel frattempo diversi esperti di giornalismo continuano a rilevare la progressiva crescita dell'uso dell'IA nelle redazioni, anche in quelle più piccole ma, come scrive Rubina Madan Fillion, direttore per le strategie editoriali della divisione "Opinion" del The New York Times, "in un'epoca in cui la fiducia nei media sta diminuendo, è cruciale umanizzare il giornalismo e rafforzare la fiducia con i lettori." Secondo un sondaggio del Pew Research Center, solo il 21% degli americani ha parlato con un giornalista locale. Questa distanza è diventata problematica con l'aumento della disinformazione e la difficoltà nel riconoscere fonti affidabili, problemi aggravati dall'ascesa dell'IA generativa. Per questo la Fillion rileva come molte redazioni siano impegnate nei processi di “umanizzazione” delle notizie cercando di fornire sempre più informazioni sui reporter che sono sul campo e sugli eventi di cronaca da essi narrati.
--- Rischi dell'IA anche per la politica se si vede quanto sta accadendo in questi giorni in Bangladesh dove, con l'uso di strumenti di IA e deepfake, si sta tentando di condizionare la campagna elettorale in quel paese. ---
Nel frattempo l'analisi del rischio per gli effetti delle intelligenze artificiali è anche al centro di due ricerche accademiche: una che, dati alla mano misura la quantità di energia utilizzata e relativa CO2 che viene emessa a causa delle grosse farm di cloud computing in crescita esponenziale a causa delle elaborazioni energivore dei sistemi IA. L'altra ricerca è di un gruppo di studiosi coordinati dal prof. Luciano Floridi dell'Università di Yale e dalla Prof.ssa Mariarosaria Taddeo dell'Università di Oxford, che hanno analizzato in modo approfondito i danni associati allo sviluppo dell'Intelligenza Artificiale proponendo un approccio più ampio per la sicurezza dei sistemi di IA. Sono stati esaminati i danni emergenti in varie fasi dello sviluppo dell'IA, inclusi l'estrazione delle risorse, le pratiche lavorative sfruttatrici e l'addestramento dei modelli ad alta intensità energetica (di cui parliamo, sempre in questa newsletter, anche in relazione ad un altro studio).
Il documento evidenzia come nella riflessione etica sull'IA certi tipi di problemi sono più enfatizzati rispetto ad altri. In particolare, c'è un'enfasi sui rischi individuali causati dallo sviluppo dell'IA, rispetto a quelli sociali e collettivi.
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