Immagine realizzata con IA Dall-E

Dopo anni in cui Meta ha affrontato la sfida di regolamentare la pubblicità politica su Facebook e Instagram, l’azienda ha predisposto una nuova politica, che sarà attiva dal prossimo anno che impone agli inserzionisti i di dichiarare se hanno utilizzato l’intelligenza artificiale per creare o modificare annunci pubblicitari di carattere politico o sociale ed ha inoltre stabilito che non sarà permesso l’uso del proprio software assistito da IA per creare questo tipo di annunci, né per quelli relativi a settori come l’abitazione, il lavoro, il credito, la salute, il farmaceutico o i servizi finanziari.

Questa decisione arriva, in un contesto segnato dal rapido sviluppo delle tecnologie di IA e dalle preoccupazioni globali riguardo alla loro influenza sulla società.

Meta ha già speso molte energie per contrastare la disinformazione e per monitorare gli annunci politici sulla propria piattaforma, rispondendo alle critiche ricevute in passato per la gestione dei contenuti pubblicitari durante le presidenziali USA del 2016. La nuova normativa rappresenta un ulteriore sforzo dell’azienda per combattere la diffusione di notizie false e per promuovere una maggiore trasparenza nelle campagne pubblicitarie.

Gli inserzionisti saranno tenuti a completare un processo di autorizzazione e a includere un disclaimer che indichi chi paga per l’annuncio. Tali annunci verranno conservati nell’archivio pubblico Ad Library di Meta per sette anni, così da permettere a giornalisti e ricercatori di esaminarli.

Meta ha affermato che non richiederà informazioni per modifiche ritenute “insignificanti o irrilevanti”, come il ritocco fotografico e il ritaglio dell’immagine, focalizzandosi piuttosto sulle alterazioni che potrebbero influenzare il messaggio dell’annuncio. Annunci che non rispettano questa policy saranno respinti e ci saranno sanzioni per chi insiste nel presentare annunci senza le dovute informazioni.

Con questa iniziativa, Meta punta a prevenire problemi legali e controversie legate alla tecnologia pubblicitaria, rispondendo alle preoccupazioni di discriminazione e di giustizia evidenziate da casi passati.

L’approccio di Meta alla pubblicità politica e l’uso dell’IA potrebbe fungere da campanello d’allarme per altre aziende tecnologiche, stabilendo un precedente importante per la regolamentazione e la responsabilità nel contesto delle campagne pubblicitarie nell’era digitale.