Il mese scorso, il Washington Post ha lanciato Climate Answers, un nuovo chatbot basato sull’intelligenza artificiale progettato per rispondere a domande sui cambiamenti climatici.
Questo strumento è integrato nella homepage, nelle app e negli articoli del sito del Post, e sfrutta il vasto archivio di reportage del giornale per fornire risposte dettagliate su argomenti come l’ambiente e l’energia sostenibile.
Gli utenti possono interagire con Climate Answers ponendo domande come: “Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi marini?” o “In che modo le emissioni di gas serra influenzano la frequenza e l’intensità degli eventi meteorologici estremi?” Il chatbot risponde attingendo agli articoli della sezione climatica del Washington Post, attiva dal 2016, e fornisce link agli articoli e snippet di riferimento utilizzati per costruire le risposte.
Vineet Khosla, direttore tecnico del Washington Post, ha spiegato che il chatbot si basa sul modello linguistico di OpenAI ma che sta anche esplorando modelli alternativi come quelli di Mistral e Meta’s Llama.
Khosla ha sottolineato che Climate Answers è progettato per evitare la disinformazione, non rispondendo a domande per le quali non ci sono dati sufficienti: infatti, se la scansione della copertura climatica del Post non riesce a trovare un articolo pertinente all’argomento richiesto, Climate Answers non tenterà di rispondere e restituirà un messaggio di informazioni non trovate.
Durante un’intervista a Niemenlab, Khosla ha chiarito che il chatbot non fornisce aggiornamenti su eventi meteorologici recenti e risponde a domande su temi climatici di lungo termine. Climate Answers è programmato per aggiornarsi quotidianamente.
Un aspetto distintivo di Climate Answers è la sua trasparenza nelle citazioni: il chatbot fornisce titoli completi, descrizioni e anteprime degli articoli a cui si riferisce, indirizzando gli utenti verso il reportage originale per una consultazione più approfondita fornendo riferimenti completi, seguendo l’esempio di altre testate come il Financial Times, che a marzo ha lanciato Ask FT.
Sebbene il chatbot sia attualmente focalizzato sui cambiamenti climatici, Khosla ha indicato la possibilità di estendere il suo utilizzo ad altri temi trattati dal Washington Post in futuro.