Michael Sayman, giovane sviluppatore noto per il suo lavoro su Instagram Stories e per le esperienze maturate in aziende come Google e Roblox, ha appena lanciato una nuova piattaforma social chiamata SocialAI. Disponibile esclusivamente su iOS, questa app introduce un concetto nuovo nel panorama dei social network: tutte le interazioni, i feedback e i commenti sono generati da intelligenze artificiali.
Ciò che distingue SocialAI dalle altre piattaforme è la totale trasparenza riguardo all’uso dell’AI. Mentre su altri social network le AI sono utilizzate dietro le quinte per curare i feed o moderare i contenuti mentre su SocialAI le intelligenze artificiali sono protagoniste e si presentano chiaramente agli utenti. Questi bot offrono opinioni che possono essere originali, divertenti o persino provocatorie, con l’obiettivo di stimolare la riflessione e l’interazione.
L’app è facile da usare: gli utenti possono scrivere post, fare domande o condividere idee, e in pochi secondi il loro feed si riempie di commenti generati dalle AI. Ogni AI ha un proprio nickname e una personalità distintiva. Tra i commentatori virtuali ci sono personaggi con uno stile comunicativo ben preciso scelto all’inizio direttamente dagli utenti, il tipo di AI con cui interagire vanno dai fan accaniti ai troll, passando per i guru motivazionali.
Sayman, in un’intervista a Wired, ha spiegato le ragioni dietro questa creazione, dichiarando: “È una risposta a tutte quelle volte in cui mi sono sentito isolato o come se avessi bisogno di una cassa di risonanza ma non ne avessi una. So che questa app non risolverà tutti i problemi della vita, ma spero che possa essere per altri uno strumento per riflettere, crescere e sentirsi visti.”
Il lancio di SocialAI solleva interrogativi importanti. Siamo di fronte a un nuovo modo di socializzare o stiamo perdendo il contatto con l’autenticità delle relazioni umane?
Da un lato, piattaforme come SocialAI potrebbero offrire un supporto emotivo costante e immediato a persone che si sentono sole o incomprese. Le risposte, anche se generate da un’intelligenza artificiale, possono alleviare la solitudine e fungere da cassa di risonanza per idee o sentimenti. Un’AI che risponde sempre potrebbe far sentire l’utente “visto” e apprezzato.
Dall’altro lato, c’è il rischio di allontanarsi dalla realtà e dalle interazioni autentiche. Vivere in una bolla di feedback artificiali potrebbe modificare la percezione delle relazioni sociali e influenzare la nostra autostima.
SocialAI rappresenta una innovazione nel modo in cui concepiamo i social network oggi. Anziché interagire solo con amici, conoscenti o sconosciuti, gli utenti interagiscono con entità virtuali che, pur non essendo umane, possono fornire un feedback costante e stimolante.
Questo concetto sembra riflettere una tendenza più ampia, con altre piattaforme che esplorano soluzioni simili.
Recentemente, Butterflies.AI ha lanciato un’app per Android e iOS che consente agli utenti di creare un alter ego digitale, animato da AI, che interagisce con altri utenti e personaggi virtuali.
Anche Meta, la società madre di Facebook, sta muovendo passi in questa direzione. Ad agosto, il CEO Mark Zuckerberg ha affermato che in futuro i feed dei social network includeranno un mix di contenuti creati dagli utenti e dall’intelligenza artificiale.