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Finacial Times concede i suoi dati ad OpenAI in cambio dei link alle fonti

Di |2024-06-04T16:23:39+02:0029 Aprile , 2024|Articoli, Giornalismo, Giornalismo e IA, Intelligenza Artificiale, News|

OpenAI ha recentemente stretto un accordo con il Financial Times per l'accesso ai suoi dati, ampliando così la sua rete di collaborazioni con le testate giornalistiche, rete che attualmente include Associated Press, Axel Springer, Le Monde e Prisa Media. Questo accordo consentirà a OpenAI di utilizzare il materiale del FT per l'addestramento dei suoi modelli, avanzando ulteriormente nelle tecnologie di intelligenza artificiale generativa. OpenAI potrà inoltre utilizzare il materiale del FT per fornire ai suoi utenti brevi riassunti degli articoli, con collegamenti diretti al sito FT.com, offrendo così un accesso immediato alle fonti originali per i suoi milioni di utenti in tutto il mondo.

Microsoft presenta Vasa-1 che genera volti con capacità visive affettive

Di |2024-04-26T09:21:57+02:0026 Aprile , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale, News, Tecnologia e applicazioni|

Microsoft Research Asia ha introdotto VASA-1, un nuovo strumento di intelligenza artificiale per creare volti parlanti estremamente realistici per personaggi virtuali. Questo innovativo strumento consente di generare movimenti labiali perfettamente sincronizzati con l'audio con capacità visive affettive (VAS - visual affective skills), catturando una vasta gamma di espressioni facciali e movimenti naturali della testa, che contribuiscono a rendere la produzione più autentica. Il modello di Microsoft accetta segnali opzionali come condizione, tra cui la direzione dello sguardo principale e le emozioni, permettendo un controllo più preciso sul comportamento dell'avatar generato.

YouTube: etichette per contenuti artificiali

Di |2024-04-12T12:10:37+02:0012 Aprile , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale, News|

Con l’Intelligenza Artificiale cambia e si evolve il modo di costruire contenuti digitali che con l’introduzione di queste tecnologie possono essere resi così reali da essere poco identificabili: queste distorsioni sono importanti perché possono intaccare l’affidabilità delle informazioni, causando effetti gravi su vari aspetti della vita sociale, quali la politica e la libertà di espressione; di conseguenza emerge il bisogno di poter riconoscere l’origine dei contenuti. C2PA è un organismo no-profit con sede a Washington che vuole favorire la trasparenza online, attraverso lo sviluppo di un protocollo e apposite specifiche tecniche per apporre ai contenuti digitali informazioni relative alla loro provenienza.

Le aziende di IA prendono i dati ovunque ed a qualsiasi costo: l’inchiesta del New York Times

Di |2024-04-09T09:18:28+02:009 Aprile , 2024|Articoli, Giornalismo, Intelligenza Artificiale, News|

Il New York Times, impegnato in una causa che farà la storia di questa problematica per violazione del diritto d’autore da parte di Microsoft ed OpenAI che avrebbero addestrato i propri modelli di IA con miliardi di dati “rubati” al giornale, ha lasciato quasi completamente fuori dal suo paywall e, quindi, accessibile a tutti, un’inchiesta in stile “New York Times” e quindi completa di dati tecnici, pareri scientifici e molte fonti interne alle aziende, dalla quale si evincono in primo luogo le modalità sostanzialmente illecite con cui le aziende di IA si appropriano dei dati presenti in rete.

Nuovi strumenti per combattere i deepfake

Di |2024-04-05T14:08:31+02:005 Aprile , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale, News|

TrueMedia.org, un'organizzazione no-profit con sede a Seattle, ha presentato martedì 2 aprile uno strumento di verifica dei media basato sull'intelligenza artificiale sviluppato con l'obiettivo di assistere giornalisti nel rilevare deepfake e contrastare la diffusione di disinformazione in vista delle prossime elezioni statunitensi e internazionali. Lo strumento è gratuito e attualmente disponibile per funzionari governativi, fact-checker, personale delle campagne elettorali, università, organizzazioni no-profit e giornalisti di testate giornalistiche accreditate. Secondo il comunicato stampa pubblicato sul sito dell'organizzazione, TrueMedia.org ha collaborato con i principali fornitori tecnologici, ricercatori e istituti accademici del settore per creare uno strumento di rilevamento dei deepfake preciso e di semplice utilizzo.

Apple vuole inserire l’IA di Google negli iPhone

Di |2024-03-20T12:27:10+01:0020 Marzo , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale, Tecnologia e applicazioni|

Apple e Google avrebbero stretto un accordo per incorporare l'intelligenza artificiale di Google Gemini nei prossimi iPhone, secondo quanto riportato da Bloomberg. Questo consentirebbe ad Apple di offrire ai propri clienti funzionalità alimentate dall'intelligenza artificiale già con la prossima versione di iOS. L’azienda mira a introdurre funzionalità come la creazione di immagini e la scrittura di testi, rivoluzionando l'interazione degli utenti con i dispositivi e la creazione di contenuti, sia su dispositivi per operazioni di base sia nel cloud per compiti più complessi. Nell’accordo inoltre sarebbe previsto che Google diventi il motore di ricerca predefinito sul browser web Safari.

SØØn – Newsletter n°9 del 23 febbraio 2024

Di |2024-03-08T14:48:13+01:001 Marzo , 2024|Riepiloghi|

Gli argomenti trattati questa settimana sono: - Google vuole salvare o uccidere il giornalismo? - 725 siti pubblicano fake news artificiali - Parola d’ordine: open source - La persuasione occulta con l’IA: una ricerca statunitense - The New York times investe ancora sull’IA - Gemini è razzista? Google blocca la produzione delle immagini - Continua la battaglia legale tra OpenAI e Il The New York Times

Google vuole salvare o uccidere il giornalismo?

Di |2024-03-08T14:36:21+01:001 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

Secondo quanto riferito da Adweek, Google avrebbe stipulato accordi finanziari con alcuni editori affinché questi utilizzino una sua nuova piattaforma di intelligenza artificiale, ancora in versione beta, per la produzione di articoli giornalistici. L’iniziativa è stata avviata dopo un invito di Google rivolto alle testate giornalistiche, ad ottobre scorso, nell’edizione di quel mese della newsletter Local Independent Online News, affinché si candidassero per testare le tecnologie emergenti. Il programma fa parte della Google News Initiative (GNI), lanciata nel 2018 per fornire agli editori, sostegno, tecnologia e formazione, con l’obiettivo di promuovere il giornalismo di qualità nell’era digitale.

Parola d’ordine: open source

Di |2024-03-15T09:05:16+01:001 Marzo , 2024|Articoli, News|

’utilizzo dei modelli open source consente lo sviluppo di applicazioni e chatbot da parte di aziende indipendenti, rappresentando una spinta notevole per questo mercato. L’aspetto finanziario gioca un ruolo fondamentale e l’utilizzo di questi modelli può significare una riduzione dei costi rispetto allo sviluppo di soluzioni personalizzate o all’acquisto di licenze per modelli proprietari. Ma non è solo una questione di risparmio finanziario. I modelli open source offrono anche una maggiore flessibilità e adattabilità, gli sviluppatori possono modificarli e personalizzarli per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda, consentendo una maggiore flessibilità nel design delle soluzioni di intelligenza artificiale.

Gemini è razzista? Google blocca la produzione delle immagini

Di |2024-03-08T14:47:40+01:001 Marzo , 2024|Articoli, Etica e Normativa, Giornalismo e IA|

Attraverso un post sul social X, Google ha annunciato il temporaneo blocco del suo nuovo modello di intelligenza artificiale, Gemini, nella produzione di immagini di persone, dichiarando: 'Stiamo già lavorando per risolvere i recenti problemi con la funzionalità di generazione delle immagini di Gemini. Mentre lo facciamo, metteremo in pausa la generazione delle immagini delle persone e presto pubblicheremo una versione migliorata'." La decisione è stata presa in seguito alla diffusione su social media di esempi di immagini generate dallo strumento, le quali raffiguravano figure storiche, come i papi e i padri fondatori degli Stati Uniti, in una varietà di etnie e generi. Ad esempio, una richiesta di immagini di vichinghi ha prodotto solo persone di colore vestite con abiti tradizionali dei guerrieri norreni.

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