open source

L’utilizzo dei modelli open source consente lo sviluppo di applicazioni e chatbot da parte di aziende indipendenti, rappresentando una spinta notevole per questo mercato.

L’aspetto finanziario gioca un ruolo fondamentale e l’utilizzo di questi modelli può significare una riduzione dei costi rispetto allo sviluppo di soluzioni personalizzate o all’acquisto di licenze per modelli proprietari.

Ma non è solo una questione di risparmio finanziario. I modelli open source offrono anche una maggiore flessibilità e adattabilità, gli sviluppatori possono modificarli e personalizzarli per soddisfare le esigenze specifiche dell’azienda, consentendo una maggiore flessibilità nel design delle soluzioni di intelligenza artificiale.

I modelli open source inoltre offrono anche una maggiore trasparenza e controllo il che è essenziale in settori regolamentati o sensibili alla sicurezza, ciò permette loro di identificare e affrontare eventuali problemi o bias e di garantire un uso responsabile ed etico dell’IA.

Trasparenza ed accessibilità, in quest’epoca di corse alla regolamentazione delle tecnologie da parte degli stati, rappresentano caratteristiche utili se non necessarie.

Llama, Gemma ed altre storie

Già l’anno scorso, Meta aveva annunciato il lancio di Llama 2, un modello di linguaggio open source rivolto ad un utilizzo professionale e accademico.

Questo modello è progettato per comprendere e generare linguaggio umano in modo coerente e naturale, aprendo le porte a una vasta gamma di applicazioni, dall’assistenza alla scrittura alla costruzione di chatbot avanzati. Fu lo stesso Zuckerberg in un post su Facebook  ad evidenziare le ragioni di quest’impegno: “L’open-source porta con sé l’innovazione perché permette a molti sviluppatori di costruire sulle basi delle nostre nuove tecnologie. Aumenta anche la sicurezza perché, quando un software è ‘aperto’ molte più persone possono controllarlo e identificare e risolvere qualsiasi problema potenziale.”

Google, d’altra parte, ha recentemente introdotto due nuovi modelli di intelligenza artificiale open source con cui la società intende competere con Llama di Meta e gli altri competitor. I due nuovi modelli sono Gemma 2B e Gemma 7B, che ricadono sotto l’unico nome “Gemma”,  variano per dimensioni (numero di parametri, rispettivamente 2 e 7 miliardi) e sono disponibili gratuitamente.

Gemma si distingue per la sua leggerezza e accessibilità, offrendo agli sviluppatori esterni la possibilità di creare facilmente soluzioni e bot di vario tipo.

Caratterizzati da notevole potenza computazionale, i modelli Gemma sono progettati per essere eseguiti senza problemi su dispositivi standard come laptop o PC, aprendo nuove possibilità per lo sviluppo di applicazioni intelligenti e performanti.

Quello che rende veramente distintivi i modelli Gemma è l’approccio responsabile di Google nell’addestramento dell’IA.  La società ha posto un’attenzione particolare nella selezione dei dati utilizzati e ha adottato tecniche avanzate per garantire la massima protezione della privacy degli utenti. Inoltre, Google ha implementato un sistema di apprendimento per rinforzo basato sul feedback umano per garantire che i modelli interagiscano in modo etico e responsabile con gli utenti, rispettando le pratiche etiche e di sicurezza. (L’apprendimento per rinforzo (RL) è una metodologia di machine learning (ML) che istruisce il software a prendere decisioni al fine di massimizzare i risultati desiderati. Questo processo emula il metodo di apprendimento sperimentale utilizzato dagli esseri umani per raggiungere i propri obiettivi -ndr)

Gemma è stato sviluppato con gli stessi componenti tecnologici usati per creare Gemini, come mostra Google nel suo documento tecnico ed offre prestazioni di alto livello rispetto ad altri modelli open-source di dimensioni simili.

Emerge dai dati di comparazione che il modello Gemma da 7 miliardi di parametri (7B) risulterebbe equiparabile a Llama 2 di Meta per quanto riguarda le sue capacità di analisi e di risposta alle domande mentre sarebbe oltre due volte più performante nelle aree “matematica/scienza” e “coding”.

Microsoft che ha una intensa partnership con OpenAI ma il suo sistema è chiuso, ha quindi  stretto una partnership strategica con la start-up francese Mistral, che a settembre aveva lanciato il suo modello linguistico open source con licenza Apache 2.0 rende infatti il modello accessibile a chiunque, senza restrizioni, ed è quindi possibile integrarlo sin da subito nelle proprie applicazioni.

Microsoft renderà disponibili i modelli di intelligenza artificiale della startup francese Mistral AI attraverso la sua piattaforma di cloud computing Azure. La collaborazione con la start-up francese punta agli Open source tenendo d’occhio soprattutto il mercato europeo ed in questo senso, l’azienda di Richmond ha annunciato importanti investimenti nella costruzione di infrastrutture per l’IA, incluso il lancio di nuovi data center in Europa.