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“L’intelligenza artificiale passerà rapidamente da un concetto innovativo a uno strumento centrale nell’editoria. Il suo ruolo sarà fondamentale non solo nella creazione e nella progettazione dei contenuti, ma anche nel marketing e nella pubblicità. Gli editori riconosceranno sempre più l’IA come indispensabile per operazioni efficienti e innovative”, afferma Mario Garcia, esperto di Media su Nieman Lab.

Per Garcia l’IA sarà utilizzata non solo nella creazione di contenuti e nel design, ma anche nel marketing e nella pubblicità. Le organizzazioni mediatiche esploreranno l’uso dell’IA, ponendo attenzione alle questioni etiche e stabilendo linee guida per mantenere gli standard professionali.

L’IA permetterà di ridurre i costi e velocizzare i processi produttivi, giocando un ruolo chiave nell’automazione dei compiti di routine. La collaborazione tra l’intelligenza umana e le capacità analitiche dell’IA massimizzerà la creatività e l’efficienza. Tuttavia, per Garcia, il ruolo dei giornalisti rimarrà centrale, con un’enfasi sulla qualità e l’affidabilità che l’IA non può eguagliare.

Per Richard Tofel, già presidente di ProPublica, l’impatto economico dell’intelligenza artificiale (AI) sul giornalismo dipenderà molto dalle decisioni in merito ai diritti d’autore. Il 2024 potrebbe essere un anno decisivo, con casi legali che potrebbero raggiungere la Corte Suprema degli Stati Uniti per stabilire se l’uso di AI nella generazione di contenuti è considerato “fair use” secondo la legge sul diritto d’autore.

Corte Suprema che, sottolinea Tofel, potrebbe non essere molto favorevole al mondo dell’informazione, vista l’inchiesta che proprio ProPublica ha avviato sui giudici, con le evidenze dell’amicizia decennale del giudice della Corte Suprema Clarence Thomas con il magnate immobiliare Harlan Crow e i viaggi di lusso di Samuel Alito con il miliardario Paul Singer che ha sollevato domande sull’influenza e l’etica presso la più alta corte americana.

Nel caso i giudici decidessero che lo scraping delle IA sulle informazioni online sia “fair use”, le piattaforme potrebbero disintermediare in modo significativo le notizie stesse: si potrebbe chiedere a OpenAI di dire cosa c’è di nuovo nella guerra tra Israele e Hamas, o nella campagna presidenziale, o semplicemente quali sono le notizie in generale senza che essa faccia riferimento alle fonti sottostanti.

Questa questione ha implicazioni significative per l’industria dei media e le altre industrie creative. La decisione della corte influenzerà le modalità di collaborazione tra editori e fornitori di AI e potrebbe determinare il futuro economico del giornalismo e di altre forme di media.

La ricerca di Meta su modelli multimodali rappresenta una possibile direzione futura per l’IA e LeCun avverte che il testo da solo non è sufficiente per raggiungere l’AGI, sottolineando la necessità di risorse considerevoli per lo sviluppo di tali modelli avanzati.

Mentre aziende come Nvidia mantengano una posizione di leadership nel settore delle GPU, essenziali per l’addestramento dei modelli linguistici, LeCun rimane scettico sull’informatica quantistica, suggerendo che i benefici pratici e la fattibilità potrebbero non essere così evidenti come previsto, nonostante gli investimenti significativi di giganti tecnologici come Microsoft, IBM e Google.

Osservando il dibattito sull’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale, viene da pensare che, nonostante le previsioni ottimistiche e gli avvertimenti sulla singolarità imminente, l’IA dovrebbe essere vista più come una collaboratrice che come una sostituta dell’intelligenza umana

L’Intelligenza Artificiale potrebbe diventare un prezioso alleato per l’umanità, facilitando compiti complessi e aprendo nuove opportunità senza necessariamente privarci della nostra unicità e della nostra empatia e, anche se l’Intelligenza Artificiale continuerà a evolversi, il suo ruolo principale sarà quello di aiutare l’umanità anziché rimpiazzarla.

Ciò che conta è come questa transizione verrà gestita e come garantire che lo sviluppo dell’IA sia allineata con i valori umani.