copyright

Crescono le cause contro OpenAI per la violazione del copyright

Di |2024-04-04T09:48:40+02:0029 Marzo , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale|

Nel mese di febbraio 2024, The Intercept, Raw Story e AlterNet hanno presentato azioni legali presso il tribunale distrettuale meridionale di New York contro OpenAI, rappresentate dallo studio legale Loevy & Loevy. Questi siti accusano ChatGPT di riprodurre proprie opere giornalistiche protette da copyright senza nemmeno fornire informazioni fondamentali come gli autori, i titoli, i diritti d'autore o i termini di utilizzo di tali opere. Tale mancanza di attribuzione aggraverebbe la violazione dei diritti degli autori e del rispetto delle norme sul copyright. Infatti i legali lamentano che ChatGPT replica letteralmente o quasi letteralmente i propri contenuti senza fornire le necessarie informazioni sul copyright.

ChatGPT 5 pronto per il lancio

Di |2024-03-29T12:22:24+01:0029 Marzo , 2024|Articoli, Intelligenza Artificiale, Tecnologia e applicazioni|

Solo un anno fa, OpenAI lanciò il suo GPT-4, pubblicizzato come più veloce e preciso nel fornire risposte rispetto al suo predecessore, il GPT-3 e, successivamente, introdusse GPT-4 Turbo, che risolveva anche il problema della cosiddetta "pigrizia", per cui il modello a volte esitava a rispondere alle richieste. Le vendite alle imprese, che pagano OpenAI per una versione avanzata di ChatGPT per le loro operazioni, costituiscono la principale fonte di entrate dell'azienda. Secondo indiscrezioni rilasciate da Business Insider, sembrerebbe che GPT-5 sia già pronto per il lancio l'estate prossima: "OpenAI sta ancora addestrando GPT-5", ha dichiarato una fonte anonima.

Al Financial Times crescita degli abbonamenti e uso dell’ IA: il pericolo è la disintermediazione

Di |2024-03-18T09:20:34+01:0015 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo, News|

Il CEO evidenzia che nonostante le sfide, il FT è in una posizione relativamente forte, con un aumento del numero di lettori e dei ricavi. Si concentra sull'importanza dell'indipendenza editoriale, dell'espansione della redazione e dell'innovazione digitale per mantenere e ampliare il coinvolgimento del pubblico. L'intervista evidenzia anche la collaborazione e il beneficio reciproco derivante dalla partnership con il Nikkei, con entrambe le società che traggono vantaggio dalle rispettive esperienze e strategie nell'affrontare le sfide del settore.

Continua la querelle tra Il The New York Times e OpenAI – Microsoft

Di |2024-03-08T14:36:03+01:008 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

È un botta e risposta oramai tra il The New York Times OpenAI e Microsoft, dal 27 dicembre 2023, quando il Times ha avviato azioni legali contro le due aziende, accusandoli di violazione di copyright. Secondo l'accusa, l'utilizzo dei chatbot sta erodendo la posizione dei tradizionali media come fonti affidabili di notizie. la scorsa settimana OpenAI ha presentato una mozione presso il tribunale federale di Manhattan, Anche Microsoft ha replicato presentando lunedì una mozione, al tribunale distrettuale degli Stati Uniti presso il distretto meridionale di New York, chiedendo al giudice di rigettare alcune parti della causa intentata dal giornale. Microsoft ha affermato che i modelli linguistici di grandi dimensioni, non hanno avuto un impatto negativo sul mercato delle notizie o sui materiali utilizzati per il loro addestramento.

SØØn – Newsletter n°9 del 23 febbraio 2024

Di |2024-03-08T14:48:13+01:001 Marzo , 2024|Riepiloghi|

Gli argomenti trattati questa settimana sono: - Google vuole salvare o uccidere il giornalismo? - 725 siti pubblicano fake news artificiali - Parola d’ordine: open source - La persuasione occulta con l’IA: una ricerca statunitense - The New York times investe ancora sull’IA - Gemini è razzista? Google blocca la produzione delle immagini - Continua la battaglia legale tra OpenAI e Il The New York Times

Continua la battaglia legale tra OpenAI e Il The New York Times

Di |2024-03-08T14:36:56+01:001 Marzo , 2024|Articoli, Giornalismo e IA|

Lo scorso dicembre, il The New York Times ha avviato azioni legali contro OpenAI e il suo principale finanziatore, Microsoft, accusandoli di sfruttare milioni dei suoi articoli senza autorizzazione per addestrare chatbot destinati a fornire informazioni agli utenti. In una dichiarazione presentata lunedì presso il tribunale federale di Manhattan, OpenAI ha chiesto ad un giudice federale di archiviare alcune parti della causa sul copyright del giornale contro di essa, sostenendo che il NYT ha hackerato il suo chatbot ChatGPT e altri sistemi di intelligenza artificiale per generare delle prove valide da utilizzare per il caso. “Le accuse contenute nella denuncia del Times non soddisfano i suoi famosi e rigorosi standard giornalistici. La verità, che verrà fuori nel corso di questo caso, è che il Times ha pagato qualcuno per hackerare i prodotti OpenAI"

SØØn – Newsletter n°8 del 23 febbraio 2024

Di |2024-03-08T14:48:51+01:0023 Febbraio , 2024|Riepiloghi|

Gli argomenti trattati questa settimana sono: - La visione sull’IA del The New York Times - Le controversie sul copyright nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale - IA e disinformazione: 20 big tech firmano un accordo a Monaco - Reddit vende i dati degli utenti all’IA - Anche OpenAI ha il suo text to video: nasce Sora

Le controversie sul copyright nell’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale

Di |2024-03-08T14:37:31+01:0023 Febbraio , 2024|Articoli, Etica e Normativa|

Lo scorso luglio la comica Sarah Silverman e alti autori: Christopher Golden, Richard Kadrey, Paul Tremblay e Mona Awad avevano accusato OpenAI di aver utilizzato illecitamente i loro lavori per addestrare ChatGPT, violando il loro diritto di copyright. Le prove offerte dagli autori miravano a dimostrare che, quando richiesto, ChatGPT remixava le opere protette da copyright di migliaia di autori di libri senza consenso, compenso o credito. Il 19 febbraio 2024, la giudice federale californiana Araceli Martínez-Olguín ha respinto le accuse degli autori ritenendo che non sia stata riscontrata una somiglianza diretta tra gli output di ChatGPT e le opere originali. Martínez-Olguín ha sottolineato che i querelanti “non hanno dimostrato che gli output di ChatGPT contengano copie dirette dei libri protetti da copyright” .

La politica italiana sui temi dell’IA

Di |2024-03-08T14:53:01+01:0026 Gennaio , 2024|Articoli, Giornalismo e IA, News|

Il 18 gennaio, presso Palazzo Chigi, si è tenuto un incontro tra il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, e Bill Gates, per discutere sulle sfide e le opportunità legate all'intelligenza artificiale. Alla riunione ha partecipato anche Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale per l’Informazione, noto esperto di etica delle tecnologie e intelligenza artificiale. L'evento ha costituito un momento di riflessione per un'analisi approfondita dei rischi e delle opportunità derivanti dalle nuove tecnologie, con particolare attenzione al contesto italiano. Giorgia Meloni e Padre Paolo Benanti hanno accolto Bill Gates e hanno guidato la discussione su come gestire in modo proattivo i cambiamenti futuri indotti dall'IA, anziché subirli.

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