È un botta e risposta oramai tra il The New York Times OpenAI e Microsoft, dal 27 dicembre 2023, quando il Times ha avviato azioni legali contro le due aziende, accusandoli di violazione di copyright per l’uso dei propri articoli nell’addestramento di tecnologie di intelligenza artificiale, come il chatbot online ChatGPT.
Secondo l’accusa, l’utilizzo dei chatbot sta erodendo la posizione dei tradizionali media come fonti affidabili di notizie.
In risposta, la scorsa settimana OpenAI ha presentato una mozione presso il tribunale federale di Manhattan, chiedendo al giudice federale di respingere alcune parti della causa, sostenendo che il NYT abbia manipolato il suo chatbot ChatGPT e altri sistemi di intelligenza artificiale per produrre prove a sostegno della loro causa.
Anche Microsoft ha replicato presentando lunedì una mozione, al tribunale distrettuale degli Stati Uniti presso il distretto meridionale di New York, chiedendo al giudice di rigettare alcune parti della causa intentata dal giornale. Nel suo deposito difensivo, Microsoft ha affermato che i modelli linguistici di grandi dimensioni, come quelli utilizzati nei chatbot, non hanno avuto un impatto negativo sul mercato delle notizie o sui materiali utilizzati per il loro addestramento.
Microsoft ha criticato le previsioni pessimistiche del Times riguardo al potenziale impatto di ChatGPT sul business delle notizie, definendole “futurologia apocalittica”
Anche l’Azienda di Richmond ha accusato il giornale di violazione informatica.
Riguardo alla questione del copyright, Microsoft ha paragonato la situazione alla resistenza degli studi cinematografici di Hollywood all’avvento del videoregistratore negli anni ’80, sostenendo che la legge sul copyright non costituisce un ostacolo per l’uso dei grandi modelli linguistici, così come non lo è stata per altre tecnologie rivoluzionarie come il videoregistratore, il personal computer, Internet o i motori di ricerca.
Gli avvocati di Microsoft hanno contestato gli esempi di violazione del copyright citati nella denuncia del Times, definendoli “suggerimenti non realistici” che non riflettono l’effettivo utilizzo degli strumenti basati su GPT nella realtà.
In risposta alla mozione di Microsoft, l’avvocato del Times Ian Crosby ha criticato il parallelo tracciato tra i grandi modelli linguistici e i videoregistratori, sottolineando che i produttori di videoregistratori non hanno mai dovuto ricorrere alla violazione massiccia del copyright per sviluppare i propri prodotti. Ha anche ribadito che il Times ha individuato la violazione del proprio copyright da parte di Microsoft e OpenAI e ha accusato Microsoft di cercare di scaricare la responsabilità sul Times anziché affrontare le proprie azioni illecite insieme a OpenAI.