Il 30 ottobre 2023 News/Media Alliance (organizzazione no-profit che rappresenta più di 2.200 organizzazioni mediatiche di notizie e riviste e le loro attività multipiattaforma negli Stati Uniti e nel mondo) ha pubblicato un White Paper che pone al centro la questione sul Copyright nell’era dell’intelligenza artificiale, evidenziandone le presunte violazioni di Copyright.

Nel documento, l’associazione riconosce l’enorme potenziale delle tecnologie IA, ma allo stesso tempo sottolinea l’impatto allarmante che queste tecnologie stanno avendo sul mondo dell’editoria, evidenziando una realtà in cui gli sviluppatori raccolgono i frutti del lavoro altrui, utilizzando i contenuti editoriali senza offrire un adeguato riconoscimento o compensazione agli editori stessi.

L’analisi tecnica presente nella documentazione rivela come i Large Language Models (LLM) siano stati alimentati dagli sviluppatori IA con articoli di giornali, pezzi di riviste e contenuti multimediali, dimostrando come i contenuti editoriali sono usati in misura maggiore rispetto ad altre fonti per addestrarli, con un rapporto che va da  5 a quasi 100 volte la raccolta generica di contenuti effettuate da aziende come Common Crawl (il cui  lavoro è creare enormi database da dare in pasto alle intelligenze artificiali)

Altri studi mostrano che le notizie e i media digitali si collocano al terzo posto tra tutte le categorie di fonti nel dataset di formazione C4 di Google, utilizzato per sviluppare i prodotti basati sull’Intelligenza artificiale generativa come Bard.

Inoltre, viene rivelato che i LLM non solo apprendono, ma possono anche “memorizzare” e riproporre i contenuti editoriali. Questo dimostra la loro capacità di emulare la creatività umana, ma solleva anche preoccupazioni sulla violazione dei diritti d’autore. L’uso pervasivo di tali contenuti da parte degli sviluppatori AI è descritto come una violazione dei diritti esclusivi dei membri della News/Media Alliance sulle loro opere protette da copyright e non è giustificato dalla dottrina del fair use.

Danielle Coffey, presidente e amministratore delegato di News/Media Alliance, ha dichiarato: “La ricerca e l’analisi che abbiamo condotto mostrano che le aziende e gli sviluppatori di intelligenza artificiale non solo si impegnano nella copia non autorizzata dei contenuti dei nostri membri per addestrare i loro prodotti, ma li utilizzano in modo pervasivo e ad un livello maggiore rispetto ad altre fonti”. Ciò dimostra che riconoscono il nostro valore unico, eppure la maggior parte di questi sviluppatori non ottiene le autorizzazioni adeguate tramite accordi di licenza o compensi agli editori per l’utilizzo di questi contenuti. La diminuzione di contenuti di alta qualità creati dall’uomo danneggia non solo gli editori, ma anche la sostenibilità dei modelli di intelligenza artificiale stessi e la disponibilità di informazioni affidabili e degne di fiducia”.

L’associazione richiede all’ufficio Copyright degli Stati Uniti di prendere una posizione chiara contro l’uso commerciale non autorizzato di contenuti creativi, sottolineando CHE lo sviluppo di tecnologie GAI (Generative Artificial Intelligence) possa danneggiare l’industria editoriale e violare il diritto d’autore, andando oltre i principi del fair use e costituendo una concorrenza sleale e dannosa. Inoltre invita ad emanare norme di trasparenza nella gestione del materiale coperto da copyright e l’adozione di soluzioni di licenza efficaci. La cooperazione internazionale risulta di fondamentale importanza per l’armonizzazione delle normative GAI e per l’adozione di una legislazione che possa porre rimedio agli squilibri di mercato tra gli editori e le piattaforme dominanti.

Coffey ha continuato dichiarando che: “È fondamentale che le nostre protezioni sul copyright siano adeguatamente applicate e che elevati standard di qualità e responsabilità siano il fondamento di queste e di altre nuove tecnologie.”

In sintesi, il messaggio di News/Media Alliance è che l’innovazione tecnologica non può e non deve avanzare a discapito dei diritti e degli sforzi dei creatori di contenuti. Il futuro dell’intelligenza artificiale deve essere costruito su fondamenta di equità, trasparenza e rispetto reciproco.