Alla fine dello scorso novembre, Microsoft aveva comunicato un cospicuo investimento di circa 13 miliardi di dollari nella start-up californiana OpenAI.

L’attenzione su questa alleanza si è intensificata quando il CEO di OpenAI, Sam Altman, è stato licenziato e successivamente reintegrato, e un rappresentante di Microsoft è stato annunciato come membro del consiglio di amministrazione di OpenAI con il ruolo di osservatore.

L’investimento è emerso come una delle partnership più proficue nel settore tecnologico, tra tutti gli investitori e grandi aziende che versano miliardi nelle start-up di intelligenza artificiale in questo periodo. Attualmente, la Commissione Europea sta esaminando se l’investimento di Microsoft in OpenAI possa essere soggetto a revisione secondo le normative dell’Unione Europea sulle fusioni.

L’indagine antitrust è complessa a causa della natura insolita della partnership tra Microsoft e OpenAI. Nonostante l’impegno finanziario e la designazione come “fornitore cloud esclusivo”, Microsoft non possiede azioni tradizionali in OpenAI e, tuttavia, ha diritto a una quota limitata dei profitti.

Inoltre, l’Unione Europea ha espresso preoccupazioni per quest’accordo relative alla competitività del mercato. Margrethe Vestager, commissaria europea per la concorrenza, ha sottolineato l’importanza di mantenere la competitività nei mondi virtuali e nell’intelligenza artificiale generativa. Ha dichiarato: “É fondamentale che questi nuovi mercati rimangano competitivi e che nulla ostacoli la crescita delle aziende e la fornitura dei prodotti migliori e più innovativi ai consumatori”.

È importante notare come la lente di ingrandimento della Commissione sul caso dell’alleanza tra Microsoft e OpenAI faccia parte di una più ampia analisi sulla concorrenza nel mondo digitale: il 9 gennaio, la Commissione europea ha pubblicato due inviti a presentare contributi sulla concorrenza nei mondi virtuali e sull’intelligenza artificiale generativa, coinvolgendo anche altre grandi aziende del settore digitale.

Tutte le parti interessate sono invitate a condividere dettagli sulla propria esperienza e a fornire spiegazioni sul livello di concorrenza nei mondi virtuali e nell’ambito della tecnologia. Le opinioni sul ruolo delle normative europee sulla concorrenza nel garantire la competitività dei nuovi mercati digitali saranno valutate.

Una volta raccolti tutti i feedback, la Commissione Europea esaminerà le informazioni e potrebbe organizzare un seminario nel secondo trimestre del 2024. L’obiettivo è trovare soluzioni che bilancino le esigenze del legislatore con quelle delle società di intelligenza artificiale.