Il Microsoft Threat Analysis Center venerdì scorso ha pubblicato un report che mette in evidenza gravi minacce informatiche provenienti dalla Cina e dalla Corea del Nord.

Microsoft accusa la Cina di voler interferire nelle prossime elezioni degli Stati Uniti, tramite la diffusione di contenuti generati dall’intelligenza artificiale sui social media, con l’obiettivo di influenzare l’elezione di candidati più vicini alle proprie posizioni.

Già In passato, la Cina aveva attuato questa strategia, tentando di influenzare le elezioni, a Taiwan a gennaio. Si ritiene che per quell’occasione il gruppo informatico cinese Storm 1376 avesse creato falsi account sui social media e pubblicato audio e video falsificati su YouTube per influenzare l’opinione pubblica. In quel caso YouTube intervenne prontamente rimuovendo il contenuto prima che potesse raggiungere un vasto pubblico.

Nel rapporto pubblicato da MTAC risulta evidente che gli Stati Uniti potrebbero essere il prossimo obiettivo di tali attacchi.

Dai dati emerge un aumento della creazione di falsi account sui social (account che sembrerebbero legati al governo cinese) che stanno ponendo domande provocatorie su questioni controverse come l’uso di droghe negli Stati Uniti, le politiche di immigrazione e le tensioni razziali. Tali post inoltre  creati da un’intelligenza artificiale generativa  chiedono ai follower di esprimere opinioni, presumibilmente per raccogliere informazioni sulle preferenze politiche degli elettori statunitensi e ciò potrebbe servire ad individuare con maggiore precisione i dati demografici dei principali gruppi di elettori in vista delle elezioni presidenziali statunitensi.

I tentativi di diffondere disinformazione includono la manipolazione dell’opinione pubblica riguardo eventi come il deragliamento del treno in Kentucky nel novembre 2023, gli incendi devastanti di Maui nell’agosto dello stesso anno, lo smaltimento delle acque reflue nucleari giapponesi e l’ampio dibattito sull’uso di droghe negli Stati Uniti.

Il Dipartimento di Stato americano ha sollevato preoccupazioni sulla possibilità che la Cina abbia intenzioni ostili e ha denunciato il finanziamento milionario delle autorità cinesi per promuovere la disinformazione online.

Ma finora, scrive Microsoft, non ci sono prove a sufficienza per affermare che questi sforzi siano riusciti a condizionare l’opinione pubblica americana.