La credibilità informativa di MSN.com, la homepage di Microsoft e uno dei siti web più visitati globalmente, sono al centro di un acceso dibattito, come riportato dalla CNN in un ampio articolo sul suo sito.

Recentemente la piattaforma è stata criticata per la pubblicazione di notizie false e distorte, risultato involontario del crescente affidamento dell’azienda all’intelligenza artificiale per la cura dei contenuti di notizie.

Questo passaggio dall’editoria umana all’automazione ha visto la luce nel 2018, quando Microsoft impiegava oltre 800 redattori per selezionare le notizie per i suoi lettori. Con il procedere verso un ecosistema digitale più automatizzato, molti di questi redattori sono stati rimpiazzati dall’IA.

L’associazione di Microsoft con OpenAI, e l’investimento nella popolare app ChatGPT, hanno collocato il gigante tecnologico all’avanguardia nella rivoluzione dell’intelligenza artificiale.

La situazione è precipitata quando The Guardian ha attaccato Microsoft per aver compromesso la reputazione del giornale. Microsoft aveva ripubblicato un articolo del The Guardian sul tragico omicidio di Lilie James, un’allenatrice di pallanuoto di 21 anni trovata morta con gravi ferite alla testa in una scuola di Sydney la scorsa settimana, accompagnandolo con un sondaggio generato dall’IA che chiedeva il motivo della morte della donna elencando tre opzioni: omicidio, incidente o suicidio e suscitando orrore e riprovazione sia da parte dell’opinione pubblica che del CEO del Guardian Media Group, Anna Bateson.

La Bateson ha individuato la piena responsabilità da parte di Microsoft per l’applicazione inappropriata dell’IA.

L’episodio ha portato Microsoft a disattivare tutti i sondaggi sugli articoli di notizie e ad indagare sulla causa dell’errore, promettendo azioni per prevenire future ripetizioni.

Non si tratta di un evento isolato. In passato, il feed di MSN ha promosso storie infondate, inclusa una che falsamente sosteneva che il presidente Joe Biden si fosse addormentato durante un tributo alle vittime dell’incendio di Maui e un’altra descrivendo erroneamente un ex giocatore della NBA come “inutile” al momento della sua morte.

Questi incidenti mettono in evidenza la problematica della ripubblicazione di articoli da fonti oscure e marginali, cosa che probabilmente non sarebbe accaduta sotto la supervisione umana. Eppure, solo pochi mesi fa il presidente di Microsoft, Brad Smith, si era apertamente schierato per una forte regolamentazione dell’IA (vedi video in calce).

La transizione di Microsoft verso l’IA ha sollevato interrogativi sul ruolo degli editori umani nel processo di cura del sito, e sul futuro dell’industria giornalistica alla luce dell’automazione.

Nonostante le ampie discussioni sulla responsabilità nell’uso dell’IA, Microsoft ha fornito pochi dettagli su come affronterà il problema degli articoli di bassa qualità. Il recente incidente con The Guardian, tuttavia, potrebbe spingere l’azienda ad un’analisi più approfondita sulle sue politiche e sul suo rapporto con l’intelligenza artificiale nel giornalismo.

Microsoft si trova ora al bivio: perseguire l’innovazione tecnologica mantenendo un rigore giornalistico, o rischiare di compromettere ulteriormente la fiducia del suo vasto pubblico con storie che distorcono la realtà.