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Abbiamo spesso affrontato l’impatto dell’intelligenza artificiale nell’ecosistema dell’informazione, con particolare riferimento alle testate mainstream.

Tale impatto è altrettanto complesso per le testate locali, come ricorda un articolo del Poynter.

Come sappiamo i modelli linguistici avanzati richiedono una vasta quantità di dati per funzionare in modo ottimale, raccolta che diventa problematica nel contesto delle notizie locali, dove le informazioni sono spesso limitate. La scarsità di dati lascia inoltre emergere dubbi sulla possibile efficacia dei modelli, poiché potrebbero risultare limitati nella comprensione delle sfumature e delle peculiarità delle comunità locali. Un po’ la difficoltà che abbiamo “noi” umani nel comprendere le sfumature dei contesti di linguaggi stranieri.

Questo potrebbe tradursi in servizi di IA di qualità inferiore nelle comunità con poche notizie, aumentando il rischio di disinformazione.

Un ulteriore problematica è legata sempre all’addestramento incompleto dell’IA che potrebbe causare la diffusione di informazioni false, minando la fiducia del pubblico, elemento cruciale per le testate locali per essere considerate fonti autorevoli. La manipolazione delle informazioni su basi dati limitate, infatti potrebbe avere conseguenze significative sulla percezione della realtà da parte delle comunità.

Questo scenario potrebbe generare quello che gli studiosi chiamano “liar’s dividend” (“dividendo del bugiardo” – ndr), ovvero l’idea che le manipolazioni e la disinformazione diffuse attraverso l’intelligenza artificiale possano portare nell’immediato vantaggi ad alcuni soggetti ma nel lungo temine compromettere la qualità delle basi di dati, riducendo la capacità dei soggetti di discernere tra fatti e finzione, portandoli a dubitare della veridicità delle informazioni ricevute.
Chi sono i bugiardi che potrebbero approfittarne? I politici sicuramente. Donald Trump ha recentemente affermato che uno spot pubblicitario composto da video clip reali in cui era presente era un intruglio di intelligenza artificiale. Eppure molti lo vedranno come reale: come hanno scritto Eric Schmidt e Jonathan Haidt per The Atlantic, “Maggiore è il volume di deepfake che vengono introdotti in circolazione (compresi quelli apparentemente innocui come quello del papa), più il pubblico esiterà a fidarsi di qualsiasi cosa. Le persone saranno molto più libere di credere a ciò che vogliono”.

Sul versante economico, l’automazione dell’erogazione di notizie potrebbe causare una diminuzione del traffico verso i siti di informazione locale, mettendo a rischio l’esistenza stessa di questi media. In passato, le aziende tecnologiche sostenevano che l’indicizzazione dei titoli delle notizie da parte dei loro spider avrebbe portato traffico grazie ai link.

Ma l’IA non presenta questa caratteristica: il pericolo è proprio nel fatto che questi sistemi “rispondono” nella stragrande maggioranza dei casi senza fornire il link alle fonti di informazione o anche, fornendo risposte esaustive che se anche il link fosse presente, non sarebbe utile consultarlo.

Il fenomeno del Click-through, infatti, portava tante visite anche sui piccoli siti di notizie. Questa transizione potrebbe causare reali perdite economiche per l’intero settore, come evidenziato dal Wall Street Journal che stima una possibile perdita del 20% al 40% del traffico generato da Google.

Un aspetto complesso da affrontare riguarda il tema del copyright, nonostante le aziende operanti nel campo dell’intelligenza artificiale generativa sostengano che il loro utilizzo rientri nel concetto di “fair use” sostenendo che i testi originali seppur presi vengano trasformati. Dall’altra parte, gli editori avanzano argomenti contrari, sostenendo che la copia diretta costituisce una chiara violazione del copyright.

Ma se da un lato le grandi realtà editoriali, come Axel Springer, stipulano accordi con le aziende di intelligenza artificiale o il New York Times, che ha la capacità di affrontare legalmente una causa. Dall’alto sorgono interrogativi sul destino delle piccole aziende locali, prive della stessa forza negoziale.

Il CEO della National Association of Broadcasters la voce delle emittenti radiofoniche e televisive americana, ha citato un caso in cui una piattaforma di intelligenza artificiale ha replicato notizie da un sito web televisivo locale senza il consenso dell’emittente, evidenziando la vulnerabilità di tali realtà di fronte a controversie legali.

In considerazione di ciò, emerge la necessità di istituire un’entità in grado di negoziare collettivamente per conto degli editori, al fine di garantire la tutela dei loro diritti di copyright. Questo diventa particolarmente cruciale non solo per risolvere controversie legali, ma anche per preservare l’equilibrio tra grandi e piccoli attori nell’ambito dell’intelligenza artificiale generativa.Inizio modulo

Nonostante queste problematiche, ci sono iniziative interessanti che cercano di integrare l’IA per sostenere il giornalismo locale. Progetti volti a tradurre contenuti, rispondere alle domande dei lettori e migliorare la produzione di notizie attraverso l’IA rappresentano un tentativo di coniugare innovazione tecnologica e necessità locali.

Ad esempio, l’American Journalism Project ha ottenuto finanziamenti da OpenAI per supportare redazioni locali senza scopo di lucro nell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. Altri esempi includono l’uso dell’IA da parte del Centro de Periodismo Investigativo (è un ente senza scopo di lucro per promuovere l’accesso all’informazione per il popolo di Porto Rico) per tradurre contenuti e l’implementazione di strumenti basati sull’IA o ancora il THE CITY (New York) utilizza questi strumenti per trovare le informazioni online, rispondere alle domande dei newyorkesi e ricevere suggerimenti dai lettori.

L’intelligenza artificiale nelle notizie locali presenta una doppia sfida: offre opportunità di miglioramento attraverso l’automazione e l’analisi dei dati, ma solleva anche rischi significativi che richiedono una gestione attenta. In questo senso, trovare un equilibrio che consenta di sfruttare appieno i vantaggi dell’IA senza compromettere l’integrità e l’autenticità delle informazioni a livello locale diventa cruciale.

La definizione di linee guida etiche e pratiche diventa quindi essenziale per garantire che l’intelligenza artificiale contribuisca positivamente al giornalismo locale.