Mercoledì, 24 aprile il presidente Joe Biden ha firmato una legge che potrebbe portare a un blocco di TikTok negli Stati Uniti.

Questa decisione legislativa è parte di un pacchetto normativo più ampio che include anche l’approvazione di aiuti militari per nazioni come Ucraina, Israele e Taiwan, sottolineando così il contesto geopolitico complesso in cui si colloca il problema di TikTok.

Al centro delle preoccupazioni vi sono soprattutto la sicurezza dei dati e la possibile manipolazione dei contenuti da parte del governo cinese in America, ricordando che ByteDance, la società madre di TikTok, ha sede proprio in Cina.

Nonostante non siano ancora emerse prove concrete di tale comportamento da parte di TikTok, il sospetto di un utilizzo improprio delle informazioni personali e di una censura dei contenuti rimane presente.

La legge richiede a ByteDance di cedere la sua partecipazione in TikTok entro nove mesi, altrimenti l’app sarà bloccata negli Stati Uniti.

Nonostante la pressione politica, ByteDance ha ribadito di non avere intenzione di vendere la piattaforma di social media.

Il CEO dell’azienda Shou Zi Chew ha detto agli utenti: “State tranquilli: non andremo da nessuna parte”.

“Siamo fiduciosi e continueremo a lottare per i vostri diritti nei tribunali”, ha aggiunto. “I fatti e la Costituzione sono dalla nostra parte e ci aspettiamo di prevalere”.

ByteDance ha dichiarato giovedì, che non aveva intenzione di vendere TikTok, in risposta a un articolo di The Information secondo cui ByteDance sta esplorando scenari per la vendita delle attività statunitensi di TikTok senza l’algoritmo che raccomanda video agli utenti TikTok.

Gli algoritmi su cui TikTok fa affidamento per le sue operazioni sono considerati fondamentali per le operazioni complessive di ByteDance, il che renderebbe altamente improbabile una vendita dell’app con algoritmi, hanno affermato fonti vicine alla società madre.

Tuttavia, prima che la legge entri in vigore, è probabile che si verifichino ricorsi legali e negoziati in corso, che potrebbero ritardare ulteriormente l’attuazione effettiva della legge.

Le reazioni alla mossa legislativa sono state contrastanti: da una parte, ci sono coloro che la sostengono come necessaria per proteggere la sicurezza nazionale e la privacy dei cittadini americani, mentre dall’altra ci sono coloro che la vedono come un attacco alla libertà di espressione.

L’ex presidente Trump ha espresso opinioni discordanti sulla questione, opponendosi alla misura nonostante fosse favorevole al blocco di TikTok quando era alla Casa Bianca.

Personalità come Elon Musk hanno espresso sostegno a TikTok, sottolineando l’importanza della libertà di espressione e della diversità nel panorama dei social media.

Nel frattempo anche la Commissione europea ha minacciato di sospendere alcune funzioni dell’app cinese.

La preoccupazione principale di Bruxelles riguarda i potenziali rischi per la salute mentale degli utenti, in particolare per i minori. Il programma a premi implementato potrebbe infatti promuovere una dipendenza dall’app e causare danni significativi alla salute mentale degli utilizzatori.