L’amministratore del Premio Pulitzer, Marjorie Miller, aveva già annunciato lo scorso marzo che,  cinque dei 45 finalisti dei Premi Pulitzer per il giornalismo di quest’anno, avevano rivelato di utilizzare l’intelligenza artificiale nel processo di ricerca, reporting o racconto dei loro contributi.

Per la prima volta quindi, lo scorso 6 maggio, due dei vincitori nei quindici settori dei Premi Pulitzer, hanno utilizzato l’IA per produrre i loro servizi giornalistici. Marjorie Miller, ha evidenziato che, sebbene in passato fossero state impiegate applicazioni di machine learning a livello basso, questa è stata la prima volta che ai finalisti è stato esplicitamente chiesto se avessero usato l’IA.

Il focus principale si è concentrato sul giornalismo investigativo, dove l’IA è stata utilizzata per esaminare grandi quantità di dati. Ad esempio, la serie “Missing in Chicago” del City Bureau e dell’Invisible Institute ha utilizzato uno strumento di machine learning chiamato Judy per analizzare migliaia di dossier sulle negligenze della polizia, rivelando fallimenti sistematici nelle indagini su donne nere scomparse e assassinate.

L’altro caso evidenziato è stato quello del team di indagini visive del New York Times, che ha addestrato un modello per identificare i crateri lasciati da bombe da 2.000 libbre in zone di Gaza dichiarate sicure per i civili. Questo lavoro fa parte del pacchetto che ha vinto il premio per il reporting internazionale.

Gli articoli sottolineano l’importanza dell’IA come strumento potente per il riconoscimento di pattern, utile per setacciare enormi quantità di dati e trovare correlazioni e anomalie altrimenti difficili da individuare. Questo approccio non solo aumenta l’efficacia delle indagini ma permette anche ai giornalisti di concentrarsi su altre aree del lavoro investigativo, rendendo il processo più efficiente.

In conclusione, mentre l’IA si fa strada nei processi redazionali, le storie di successo dei Pulitzer mostrano come l’adozione di queste tecnologie possa trasformare il giornalismo investigativo, fornendo ai reporter nuovi strumenti per scavare più a fondo e rivelare verità nascoste, sempre con un occhio attento al coinvolgimento e alla comprensione delle comunità interessate.

L’annuncio dei Pulitzer per il giornalismo