Immagine realizzata con IA Dall-E

L’autorità per la protezione dei dati di Dublino ha effettuato delle indagini sulle operazioni di trattamento dei dati, di Meta Platforms Ireland Limited, in relazione alla fornitura dei suoi servizi Facebook e Instagram.

Il risultato delle indagini ha evidenziato che le politiche commerciali del colosso dei social media non rispetta del tutto il pacchetto delle norme europee, GDPR.

Gli effetti di questa violazione prevedono una multa totale di 390 milioni di euro nello specifico 210 milioni di euro in relazione a Facebook e 180 milioni di euro in relazione a Instagram e l’invito a rendere conformi le proprie operazioni entro un periodo di 3 mesi.

La Commissione irlandese dei dati ha affermato, che Meta ha violato gli obblighi in materia di trasparenza e ha utilizzato una base giuridica errata per il trattamento dei dati personali ai fini della pubblicità comportamentale.

Il Comitato europeo per la protezione dei dati (EDPB) il 5 dicembre scorso, infatti, ha sancito che il consenso per i servizi personalizzati e la pubblicità comportamentale deve essere espresso in modo distinto e chiaro.

Facebook e Instagram hanno invece incluso il consenso alla pubblicità personalizzata nell’accettazione generalizzata delle clausole del servizio, vincolando gli utenti all’adesione forzata per utilizzare i social.

Va sottolineato che i dati interni sono uno dei principali strumenti di Meta per creare un pubblico personalizzato per gli annunci comportamentali che vende come parte della sua attività pubblicitaria principale.

Se un numero significativo di persone rinunciasse agli annunci basati sui dati comportamentali, i prezzi per la pubblicità di Meta potrebbero scendere dal 10% al 20% nello scenario peggiore, e il valore dell’azienda potrebbe perdere dal 12% al 25%.

È importante precisare però che l’EDPB non ha reso illegale la pubblicità “contestuale”, ma ha posto un vincolo di autorizzazione per quella “comportamentale”.

La differenza tra le due pubblicità è netta, in quanto: la pubblicità contestuale è quella che l’utente vede in modo coerente con le pagine che visita, quella comportamentale, invece, implica che gli annunci continuino anche una volta chiusa la pagina web, verificandosi in tal modo un tracciamento dei nostri interessi.

La società di Mark Zuckerberg, ritiene che nonostante la mancanza di certezza normativa in questo settore, l’approccio utilizzato dall’azienda rispetti a pieno il ​​GDPR.

Meta esprime dunque il suo disappunto per la notizia dichiarando che farà appello sia sulla sostanza delle sentenze, sia sulle sanzioni ricevute.