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L’Intelligenza Artificiale si sta velocemente integrando nelle nostre vite, portando con sé vantaggi rilevanti ma anche notevoli rischi. Il rapporto intitolato “Governare l’Intelligenza Artificiale per l’Umanità“, presentato dall’organo consultivo sull’IA del Segretario Generale delle Nazioni Unite, mette in luce l’urgenza di affrontare le sfide etiche legate a questa tecnologia.

Sebbene l’IA offra indubbi benefici, come scoperte scientifiche e ottimizzazione delle risorse, il documento evidenzia altresì una serie di rischi come i pregiudizi nei modelli ed il pericolo di una sorveglianza diffusa gestita da questi sistemi. C’è anche una questione legata al controllo dei dati e delle competenze, con pochi stati e aziende che ne traggono principalmente vantaggio.

La proposta chiave del rapporto mira a potenziare la governance internazionale dell’IA attraverso sette funzioni critiche, tra cui analisi dei rischi e collaborazione internazionale su dati e capacità di calcolo. Questo sforzo è finalizzato a raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e garantire una distribuzione equa dei benefici.

Il rapporto sottolinea il contributo positivo dell’IA nell’affrontare il cambiamento climatico attraverso l’analisi di dati eterogenei, mentre evidenzia barriere strutturali e rischi, come distorsioni algoritmiche e impatti ambientali. Per superare queste sfide, il documento propone di migliorare la trasparenza dei modelli, diversificare i set di dati e garantire l’accesso all’IA per le comunità vulnerabili.

Il documento inoltre sottolinea un deficit nella governance dell’IA, con benefici concentrati tra pochi attori, nonostante le iniziative di autoregolamentazione e le leggi nazionali. Le Nazioni Unite sono proposte come il luogo adatto per un’azione collettiva, basata sul diritto internazionale.

Sebbene l’IA offra significative opportunità, come l’accesso alla conoscenza, l’efficienza globale e l’innovazione, emerge la necessità di affrontare sfide come la distribuzione equa dei benefici e la gestione degli impatti distruttivi, con particolare riferimento all’occupazione.

L’accesso limitato a dati, calcolo e talento umano ostacola l’uso completo dell’IA, soprattutto nel Sud del mondo. L’apertura dei modelli è stata suggerita come possibile soluzione, ma l’impatto e la sicurezza di questo approccio sono ancora oggetto di analisi e dibattito. L’opportunità dell’IA, pur promettente, si scontra con sfide, e la cooperazione internazionale è essenziale per superarle.

Coinvolgere gli scienziati per affrontare le sfide sociali è considerato un fattore chiave, insieme all’open source e alla condivisione di dati per diffondere i benefici dell’IA a livello mondiale. La governance è identificata come un fattore abilitante per l’utilizzo sostenibile dell’IA. Definire incentivi globali è fondamentale per promuovere obiettivi inclusivi e affrontare compromessi. Vanno affrontate quindi sfide significative, come la discriminazione e la manipolazione, l’opacità dei sistemi avanzati di IA e la governance frammentata.

Riconoscere i rischi è cruciale, ma la mancanza di consenso su valutazione e soluzioni rappresenta un ostacolo. La cooperazione e il coordinamento globali sono necessari, basati su meccanismi di monitoraggio del rischio condivisi.

Le sfide tecniche, politiche e sociali devono essere affrontate per garantire che l’IA sia utilizzata in modo sicuro ed equo, tracciando parallelismi con le lezioni apprese dalle tecnologie precedenti, come i social media.

Il panorama attuale della governance dell’IA è caratterizzato da numerosi documenti e principi provenienti da settori privati, società civile e organizzazioni nazionali, regionali e multilaterali. Gli sforzi si concentrano su dati, modelli, applicazioni e valutazioni, con diverse iniziative di governance settoriale. Mentre esiste un linguaggio comune sull’importanza di equità, responsabilità e trasparenza, manca un allineamento globale sull’attuazione e sugli incentivi per la conformità.

Le raccomandazioni preliminari si concentrano su quattro principi guida:

  • l’IA dovrebbe essere governata in modo inclusivo, a beneficio di tutti, riducendo le barriere e affrontando l’esclusione storica.
  • la governance deve essere nell’interesse pubblico, superando l’auto-regolamentazione e applicando norme vincolanti.
  • la governance dell’IA deve essere costruita insieme a quella dei dati, promuovendo dati comuni.
  • la governance deve essere universale, interconnessa e basata sulla collaborazione adattiva. Infine, deve essere ancorata alla Carta delle Nazioni Unite e agli impegni internazionali.

L’obiettivo è garantire un’ampia partecipazione, proteggere gli interessi pubblici, coordinare globalmente e rispettare i diritti umani. Si propone una struttura di governance che coinvolga attivamente diverse parti interessate, inclusi settore privato, accademico e società civile, basata sui principi di inclusività, interesse pubblico, collaborazione e rispetto dei valori delle Nazioni Unite.

Nonostante le sfide, il rapporto chiude con ottimismo, sottolineando che attraverso consultazioni continue con le parti interessate a livello globale, l’IA può diventare un motore per migliorare le condizioni di vita in un mondo sempre più interconnesso.