elon musk

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La notizia non è di oggi, ma la newsletter settimanale ci impone tempi più lenti (e forse maggior accuratezza): Elon Musk ha presentato una causa legale contro OpenAI e il suo CEO, Sam Altman, affermando che l’azienda ha abbandonato la sua missione originaria di sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale a beneficio dell’umanità in modalità non profit.

La causa è stata depositata lo scorso 29 febbraio presso un tribunale di San Francisco: sì, è proprio lo stesso Elon Musk che nel 2015 ha co-fondato OpenAI con Altman, e il presidente di OpenAI Greg Brockman, ma che attualmente non detiene più una partecipazione nella società.

Le accuse avanzate da Musk includono: violazione del contratto, violazione del dovere fiduciario e pratiche commerciali sleali da parte di OpenAI.

Musk sostiene che la partnership di OpenAI con Microsoft ha trasformato l’organizzazione in una “filiale di fatto a codice chiuso” di Microsoft, focalizzata sulla massimizzazione dei profitti.

Secondo Musk, ciò costituisce una violazione dell’accordo originale tra lui, Altman e il presidente Greg Brockman, che si erano impegnati a mantenere l’organizzazione come entità no-profit e a mantenere la sua tecnologia open source.

Il proprietario di Tesla afferma che OpenAI, sotto la sua nuova direzione, non solo sta sviluppando, ma sta anche perfezionando un’intelligenza artificiale generale (AGI) per massimizzare i profitti di Microsoft, anziché per il bene dell’umanità.

Egli chiede che l’azienda torni alla filosofia open source e richiede un’ingiunzione per impedire a OpenAI, al suo presidente Gregory Brockman, al CEO Sam Altman e a Microsoft di lucrare sulla tecnologia di intelligenza artificiale generale dell’azienda.

Nell’analisi della questione, Elon Musk si concentra anche sul licenziamento di Altman nel 2023 e sulla sua successiva reintegrazione come CEO.

Afferma che il licenziamento di Altman ha portato Microsoft a intervenire e a forzare le dimissioni dei membri del consiglio che avevano cercato di rimuoverlo.

Il proprietario di Tesla afferma che i membri attuali del consiglio non hanno più comprensione della tecnologia e che il controllo di Microsoft su Altman e sul consiglio impedirà loro di riconoscere GPT-4 come AGI per mantenere la tecnologia privata e redditizia, ed ha dichiato:  “I nuovi membri del Consiglio mancano di una sostanziale esperienza in materia di intelligenza artificiale e, in base alle informazioni e alle convinzioni, non sono attrezzati per determinare in modo indipendente se e quando OpenAI avrà raggiunto l’AGI – e quindi quando avrà sviluppato un algoritmo che è al di fuori dell’ambito di applicazione di Microsoft.”

La causa mira a far rispettare l’accordo originale di OpenAI e a riportare l’azienda alla sua missione originale di sviluppare l’AGI a beneficio dell’umanità, anziché favorire Altman, Brockman e Microsoft.

In risposta alle accuse di Musk, OpenAI ha pubblicato una serie di e-mail che sembrano contraddire le sue affermazioni, spiegando che Musk aveva cercato di ottenere un controllo maggiore sull’azienda e di unirla a Tesla.

“Mentre parlavamo di una for profit per portare avanti la nostra missione, Elon voleva che ci unissimo con Tesla o voleva l’intero controllo, ha fondato una società rivale e poi ci ha fatto causa quando abbiamo iniziato ad avere successo senza di lui», afferma OpenAI sul suo blog.

La società ha inoltre ribadito il suo impegno per la missione originaria ovvero di beneficiare l’intera umanità con l’intelligenza artificiale generale, affermando: «Siamo concentrati a portare avanti la nostra missione e abbiamo ancora una lunga strada davanti a noi».

Va però ricordato che effettivamente La partnership tra OpenAI e Microsoft è attualmente all’esame da parte delle autorità di regolamentazione nel Regno Unito, nell’UE e negli Stati Uniti per valutare se la loro relazione condivisa influisce sulla concorrenza.