Prima che il digitale divenisse parte fondamentale della nostra vita, pensavamo che dimenticare fosse per certi versi un problema, un limite, un deficit cognitivo. Successivamente, quando il sistema binario e le tecnologie di comunicazione lo hanno consentito e le informazioni sono divenute permanenti ed immutabili, ci siamo resi conto che la memoria poteva rappresentare un problema: ricordare tutto significherebbe dover fare i conti continuamente con il passato, doverlo portare sulle spalle come un fardello enorme, in grado di schiacciarci. Ed allora ci si è resi conto che dimenticare era spesso una necessità, ma anche un diritto fondamentale. Mai avremmo potuto immaginare, fino a qualche anno fa, che dimenticare potesse divenire una necessità anche per sistemi algoritmici o di intelligenza artificiale.