“Questa settimana, xAI renderà Grok open source”, ha scritto Musk lunedì sul suo social network.

Grok, il modello di intelligenza artificiale sviluppato dall’azienda xAI di Elon Musk, originariamente concepito per comprendere il linguaggio naturale e generare testi in modo simile agli esseri umani, è diventato noto per la sua tendenza a produrre contenuti politicamente scorretti, spesso offensivi e volgari.

Lo stesso Elon Musk il giorno del lancio aveva descritto Grok come un’intelligenza artificiale con uno “spirito ribelle”, incline al sarcasmo e all’umorismo nelle risposte, programmato per affrontare argomenti controversi e domande “piccanti”.

Grok è stato disponibile solo per gli abbonati di X, limitandosi ad alcuni paesi, tra cui gli Stati Uniti, l’Australia, il Canada e l’India, escludendo l’Europa dove quindi fino ad ora non ha raggiunto grande risonanza.

L’apertura di Grok potrebbe fornire a Musk un’opportunità per generare un maggiore interesse nell’AI della sua azienda, superando l’ostacolo che ha impedito al chatbot di ottenere lo slancio raggiunto da ChatGPT o da Gemini di Google.

Questa mossa potrebbe incentivare gli sviluppatori a utilizzare il modello per creare nuovi software, contribuendo così a espandere la base di utenti della società. Di conseguenza, ciò potrebbe fornire a xAI i dati necessari per migliorare ulteriormente la propria tecnologia.

Tale annuncio inoltre potrebbe sembrare un’ altra sfida ad OpenAI, che lo stesso Musk aveva citato in giudizio la settimana scorsa, chiedendo che l’azienda tornasse alla filosofia open source.

Musk non è il primo ad investire sull’Open Source dell’IA, altre aziende si sono da tempo mosse in questo settore: due esempi significativi sono i modelli Llama 2 di Meta e Gemma di Google. Llama 2 lanciato già l’anno scorso è progettato per comprendere e generare linguaggio umano in modo coerente e naturale.

Google invece ha introdotto solo poche settimane fa i suoi modelli Open Sorce Gemma 2B e Gemma 7B, con prestazioni di alto livello e un approccio etico nell’interazione con gli utenti.

Senza dimenticale la sta la startup francese Mistral, che offre un modello linguistico open source e che ha raggiuto da poco un accordo con Microsoft.

Aprire Grok consentirà maggior spazio agli sviluppatori: infatti Eric Hartford, ricercatore che si occupa di AI open source, si è dichiarato entusiasta di poter mettere le mani su Grok: “Inizierò a fare il fine-tuning non appena verrà rilasciato.”